Incendio in una centrale del latte

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Cosa è accaduto?

È l’ora di cena quando le fiamme avvolgono un capannone industriale di una importante centrale del latte nel Lazio. Si sente una forte esplosione, ma fortunatamente non ci sono feriti.

Per domare le fiamme servono 12 mezzi del Vigili del Fuoco, tra cui cinque autobotti, che lavorano intensamente fino alle 11 del mattino seguente. Le operazioni di spegnimento sono complesse, anche a causa della presenza, non lontano dall’incendio, di fusti di ammoniaca utilizzati per raffreddare le celle frigorifere.

Il rogo non ha interessato l’area di produzione del latte, ma un capannone di “smistamento”, cioè l’area dove vengono custodite le cassette di plastica per trasportare le bottiglie e i cartoni del latte, prima che vengano caricate sui camion per la distribuzione.

Si tratta quindi di un punto ricco di plastica e cartone. I fumi neri sprigionati dalla combustione della plastica hanno però contaminato anche le zone limitrofe – così che l’attività della Centrale si è dovuta fermare, dirottando la produzione su altri stabilimenti.

Complessivamente l’area contaminata dai fumi è molto vasta.

Come siamo intervenuti

A 5 giorni dal rovinoso incendio si procede con la protezione temporanea dei beni, mediante spruzzaggio di olii filmanti protettivi sulle parti metalliche già ossidate dei macchinari. 

Si dà poi avvio alle operazioni di bonifica civile: dopo aver protetto le parti di macchinari sensibili all’acqua con teli plastici, i macchinari e le strutture vengono lavati con idrolavaggio ad alta pressione, con una miscela di acqua e detergente alcalino; vengono poi risciacquati e rivernciati con idropittura. Grazie alle sinergie con la direzione tecnica sono state individuate le aree da ripristinare con urgenza: è stata data quindi la precedenza alle aree anticella, zona carico refrigerato, uffici carico e ricarica muletti, cella frigo e stoccaggio, celle fresco blu e zona bancali, che sono state finite e consegnate in tempi rapidi. Contemporaneamente è iniziata la bonifica degli impianti aerei, che coinvolge quasi 50 operatori.

Il risultato

Dopo venti giorni dall’inizio, iniziano le operazioni di risanamento delle componenti meccaniche degli impianti, delle apparecchiature di laboratorio e infine dei quadri (elettrici e a bordo macchina).

Lo scopo è far tornare le componenti funzionali allo stato pre-sinistro. Laddove questo non è possibile, le apparecchiature vengono sostituite. I lavori terminano meno di due mesi dopo l’incendio, ma l’attività della centrale è già ripresa.

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