Cosa è accaduto?
Dopo un violento temporale, uno dei tre torrenti che alimentano una centrale idroelettrica esce dagli argini e si riversa nei locali dell’impianto. L’acqua invade i pavimenti e uno strato melmoso si deposita nelle fosse, otturando i filtri di scarico e gli apparecchi d’alimentazione contenuti. I residui fangosi si sedimentano all’esterno degli impianti e l’acqua penetra all’interno della turbina, del generatore e dei quadri elettrici. Entrambi i quadri (quello di media e quello di bassa tensione) rimangono sommersi per circa 70 cm.
Gli impianti e le apparecchiature presenti nella centrale idroelettrica a rischio danno sono molte: gruppo di generazione costituito da motore turbina Pelton da 1.500 giri/min e da un alternatore a quattro poli da 6kV – 1.875 kVA; centrale oleodinamica, per l’apertura delle valvole e spillo, e per la lubrificazione delle macchine; quadro elettrico di media e di bassa tensione; quadri elettrici della centrale oleodinamica e alimentazione utenze elettriche/elettroniche alla presa; console di comando; quadro elettrico con gruppo di continuità ed inverter per le pompe della centrale oleodinamica; trasformatore ad alta potenza.
Come siamo intervenuti
Il primo intervento è stato di rimozione dell’acqua e dei residui fangosi presenti sul pavimento e nelle fosse per liberare i filtri di scarico e permettere il deflusso dell’acqua. I tecnici per sono passati poi alla pulizia di queste superfici, con una procedura che unisce la potenza dell’alta pressione all’efficacia dei prodotti alcalini. I quadri sono stati protetti temporaneamente con fogli di polietilene.
La seconda fase ha interessato il salvataggio e la bonifica degli apparecchi e dei quadri dell’impianto. Ogni singolo apparecchio è stato analizzato e sottoposto a risanamento a seconda della sua complessità meccanica ed elettronica e del grado di contaminazione subita. Quando necessario gli apparecchi sono stati smontati e trattati anche internamente.
Tutto il gruppo motore / alternatore è stato sottoposto a pulizia esterna senza alcuno smontaggio: per evitare che l’umidità e i vari fluidi avviassero un processo corrosivo, l’asciugatura è stata ottenuta con aria ad umidità relativa molto bassa, insufflata in appositi involucri in polietilene montati attorno alle singole apparecchiature.
Successivamente, l’alternatore, avendo subito il bagnamento dello statore e del rotore per 50 cm, è stato risanato anche al suo interno – dove era rimasta depositata dell’acqua fangosa -, ed è stato quindi smontato e bonificato in locali asciutti e non contaminati.
I motori elettrici della centrale oleodinamica, avendo bassi costi di approvvigionamento, sono stati sostituiti; con lo stesso criterio sono stati trattati i quadri elettrici di comando/controllo della centrale oleodinamica, rimasti sommersi per diverse ore in oltre un metro di acque fangose. Al contrario, i quadri elettrici di media e bassa tensione sono stati bonificati e poi asciugati attraverso un deumidificatore ad assorbimento chimico; tutte le componenti interne sono state trattate, previa aspirazione accurata di tutti i residui, a semi-umido o a umido, in base alla situazione riscontrata, al livello di bagnamento e al tipo di componente.
Il risultato
In questi casi un intervento di salvataggio e risanamento deve essere tempestivo, perché l’umidità e l’acqua sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche innesca un processo di corrosione che altera lo scambio termico e l’isolamento elettrico superficiale, compromettendo la funzionalità degli impianti.
La per spa ha dimostrato, tempestività e professionalità: dopo solo 10 giorni dall’esondazione del torrente, la centrale idroelettrica era pronta ad essere riattivata.
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